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Per portare traffico sul tuo sito hai bisogno di avere una strategia SEO. Sappiamo bene che fare SEO non è semplice e a volte, soprattutto all’inizio, può essere frustrante. Infatti, prima di vedere i primi risultati dobbiamo aspettare almeno tre mesi, se non di più.
Ma cos’è una strategia SEO? A cosa ti serve? E soprattutto, come fa a farti migliorare il posizionamento?
Te lo spiego in questo articolo!
Che cos’è una strategia SEO
Una strategia SEO è un insieme di buone pratiche e scelte tecniche che servono a ottimizzare un sito web per i motori di ricerca.
Erroneamente pensiamo sempre e solo a Google, ma esistono anche Bing, Yahoo, Ecosia, Yandex e simili. Ti dirò di più, io terrei molto sott’occhio Bing, che da quando ha implementato l’AI è diventato uno strumento pazzesco!
L’obiettivo di una strategia SEO è quello di posizionare in prima pagina un sito web, aumentandone il traffico e migliorandone la qualità. Cosa vuol dire veramente? Vuol dire attrarre sulle sue pagine quello che si chiama traffico qualificato: le persone di cui hai analizzato gli intenti di ricerca quando hai scelto le keyword fondamentali per il tuo progetto.
Una seo strategy viene architettata per far crescere le visite dai motori di ricerca, le conversioni degli utenti che navigano, generare lead qualificati e migliorare la brand awareness. Tutto questo lavorando solo in organico, ovvero senza creare campagne di Google ADS.
Vediamo insieme come costruire una strategia di posizionamento SEO!
Come si costruisce una strategia SEO?
Una strategia SEO è un insieme di step che vanno pianificati e di azioni ad essi collegate. Il punto di partenza è un sito web con un ottimo codice, un’architettura dell’informazione ben strutturata e delle buone performance di caricamento.
In secondo luogo, ti servono dei tool seo: per la ricerca delle keyword, l’analisi del codice, della struttura e di tutti gli elementi tecnici del tuo sito.
1. Un sito web performante
Il sito web deve essere performante. Il codice deve essere ottimizzato e l’architettura dell’informazione deve essere costruita a regola d’arte. L’utente deve poter navigare con facilità tra i contenuti, trovare tutto quello di cui ha bisogno in pochi click e non deve aspettare un’eternità prima di poter fruire del contenuto.
Se il sito performa bene o meno puoi vederlo con uno diversi strumenti, come:
- Lighthouse di Google: ti permette di avere un’analisi delle performance del sito web, con valutazione dei Core Vitals, ovvero i parametri standard dettati da Google per valutare la qualità dell’esperienza di navigazione;
- GTmetrix: uno strumento che valuta i parametri standard dell’esperienza di navigazione.
Se i risultati che ottieni sono scadenti, puoi andare a intervenire su più fronti come: ottimizzare le immagini, i file JavaScript, ridimensionare e comprimere i file CSS, utilizzare una cache o una CDN e molte altre azioni.
2. Analizza i dati
Hai bisogno che il tuo sito web sia collegato a Google Analytics e Google Search Console. Grazie a questi due strumenti gratuiti di Google puoi monitorare il traffico del tuo sito:
- con quali query ti trovano;
- quali contenuti vengono più visitati;
- quante pagine vengono visitate per ogni sessione;
- il numero di utenti giornaliero, settimanale e mensile;
- il tasso di rimbalzo (bounce rate): ovvero la percentuale di persone che entrano sul tuo sito ed escono subito;
- i contenuti col più alto tasso di rimbalzo;
- il tempo di permanenza media.
La Google Search Console ti aiuta anche a comprendere se ci sono dei problemi tecnici per cui Google ha problemi a indicizzare i tuoi contenuti.
Ora vediamo passo passo come creare la tua seo strategy.
Il Seo Audit: l’analisi tecnica del tuo sito web
Prima di lavorare a una strategia hai bisogno di analizzare per bene il tuo sito a livello tecnico. Devi aver chiara la situazione da cui parti.
- Per quali keyword il sito è posizionato?
- I link interni funzionano?
- Hai ricevuto link dall’esterno?
- I contenuti come sono?
- Il codice è ottimizzato?
- Le immagini sono ottimizzate?
- La struttura funziona?
- Rispondi agli intenti di ricerca del tuo target?
L’audit è un check-up completo del sito ed è un ottimo strumento per capire il tuo punto di partenza. Da questa analisi puoi capire i punti di forza e di debolezza del tuo sito web.
Attenzione: l’audit seo ti aiuta solo a comprendere i punti di forza e di debolezza del tuo sito web, non del tuo intero business!
Non solo, ti permette anche di verificare se ci sono problemi tecnici e quali sono!
Definisci il tuo target
Senza il target non c’è seo.
Quando vai a fare keyword research e devi decidere quali parole chiave scegliere, stai analizzando le parole che le persone che vuoi diventino tuoi clienti hanno usato per fare le loro ricerche.
Devi lavorare di fino nella creazione dei profili delle nostre buyer personas.
Perché? Perché rappresentano lo stereotipo della persona con cui vuoi lavorare.
Ho creato un articolo dedicato a questo argomento, che può aiutarti a creare le tue!
Chiediti: “Di cosa hanno bisogno le mie personas?”, “Quali sono i loro desideri?”. Analizza anche come tu le aiuti, come rispondi alle loro esigenze.
Analizza i competitor
I competitor sono una fonte preziosa di spunti. Analizzarli ti serve per capire cosa c’è sul mercato e cosa c’è nelle SERP.
A me piace parlare di due tipi di competitor quando si tratta di seo:
- quelli che vendono servizi come i nostri al nostro target;
- quelli che ci ritroviamo in SERP.
Spesso non coincidono.
Prendi carta e penna e segnati tutti i tuoi competitor diretti, quelli che hanno un’offerta simile alla tua, che lavorano col tuo stesso target. Analizza i loro siti, le tematiche trattate, le pagine sevizio. Usando uno strumento SEO potrai trovare anche le keyword per cui si sono posizionati. Segna tutto, ti sarà molto utile.
È molto importante anche analizzare il loro profilo backlink: da chi ricevono link in entrata? Per te è possibile arrivare a ottenere link da quelle realtà?
Poi vai ad analizzare le SERP che più ti interessano e vedi chi c’è. Se trovi pagine di Wikipedia o dei big del tuo settore, segna anche loro, perché è un dato importante per valutare la scelta delle keyword su cui puntare.
Definisci le keyword
A questo punto puoi scegliere le migliori keyword per il tuo progetto.
Dovrai dividerle in:
- informazionali: parole chiave generiche che le persone usano quando non conoscono un argomento e cercano informazioni;
- transazionali: le parole che vengono usate quando si vuole acquistare.
Per iniziare fai una tua lista di parole legate al tuo business. Segnati tutte le parole che hanno a che fare coi tuoi servizi, con il tuo job title e in un secondo momento vai a valutare se c’è un reale interesse da parte del target.
Quando avrai fatto le tue valutazioni ti renderai conto che avrai trovato altre parole interessanti.
Scegli le keyword principali per il tuo sito, perché ti serviranno per creare i contenuti pilastro, indispensabili per far capire ai motori di ricerca di cosa ti occupi.
Vediamo velocemente cos’è un contenuto pilastro.
Cosa sono i contenuti pilastro
Le pillar page, o pagine pilastro, sono dei contenuti che fanno da base per i cluster di argomenti.
Lo spiego semplice: sono articoli verticali su un macro argomento, a cui andremo a collegare argomenti secondari di interesse per il nostro sito.
Nel mio caso, un argomento pilastro potrebbe riguardare la SEO, per esempio “Le basi della SEO”, a cui potrei collegare un articolo come questo, o uno sulle keyword, i metadati, come analizzare un profilo backlink, oppure cos’è la seo-on-page.
Crea i cluster di argomenti
Cos’è un cluster di argomenti?
È un raggruppamento di argomenti tra loro collegati e appartenenti allo stesso campo semantico.
Lavorare sui cluster ti permette di concentrarti sulla conquista delle SERP di tuo interesse, ma anche di mantenere una linea di content marketing coerente e funzionale ai tuoi obiettivi di business.
I cluster vanno creati nelle prime fasi della pianificazione di una strategia di posizionamento.
Una volta individuate le keyword per i contenuti pilastro e creati i cluster, devi lavorare alla strategia per la creazione dei contenuti.
Individua le keyword long-tail, o a coda lunga, per progettare i tuoi prossimi articoli. Come sceglierle? Devono andare ad approfondire ed espandere il contenuto della tua pagina pilastro.
Ma quanti contenuti devi creare per il tuo cluster?
Non c’è un numero specifico. Come sempre con la seo, la risposta corretta è: dipende!
Posso darti una cifra indicativa, che si aggira intorno ai 20 contenuti per cluster. Per alcuni topic puoi anche creare molti più articoli.
Il cluster è tale solo se composto da molte keyword a coda lunga, che vanno a sviscerare per bene tutti gli argomenti secondari. Questo non vuol dire che devi creare contenuti solo per raggiungere una quota. Tutto quello che decidi di pubblicare deve essere frutto della strategia che hai definito.
I contenuti di un cluster rispondono a domande specifiche che sono state poste dagli utenti. Per questo ti possono aiutare tool come AlsoAsked, Answear The Public e, ovviamente, le SERP di tuo interesse.
Come identificare le parole per creare il cluster
Devi scegliere delle parole chiave long-tail.
Le keyword di questo tipo sono formate da tre o più parole e hanno volumi di ricerca più piccoli rispetto a parole più popolari e generiche. Il nome di queste parole chiave non deriva dal numero di termini che le compongono ma da un grafico delle ricerche di Google che mostra come le parole col più alto volume di ricerca abbiano un basso rating di conversione, mentre quelle più specifiche e con minore volume di ricerca abbiano un alto tasso di conversione.
Quando vai a lavorare ai cluster devi avere chiaro che l’obiettivo con cui crearli è quello di generare contenuti che rispondano a intenti di ricerca specifici. Quindi il risultato deve rispondere alle aspettative degli utenti.
L’audit del contenuto
Una volta che hai scelto gli argomenti da trattare e le keyword, devi andare a fare un audit dei contenuti che sono già presenti sul tuo sito web.
Dovrai catalogare i tuoi articoli in questo modo:
- Da mantenere;
- Da aggiornare: sono contenuti ancora utili ma che hanno informazioni vecchie o sono online da molti anni;
- Da eliminare: sono tutti quei contenuti che trattano argomenti che non ci interessano più, che sono stati cannibalizzati, duplicati o poco approfonditi.
Questo è un passaggio necessario e che va fatto con molta cura. Il content audit ti consente di iniziare da ciò che hai già, di revisionare e di intervenire sulle performance di quella che è la base di partenza da cui far prender via la tua strategia di posizionamento SEO. Agire con questa modalità ti consente di prendere decisioni sulla base dei dati e di andare a migliorare contenuti che ti porteranno risultati, spesso, molto prima rispetto che se ne creassi di nuovi.
SEO On-Page
La SEO On-Page riguarda tutte le possibili tecniche di ottimizzazione interne a una pagina web. L’obiettivo è ottenere un ottimo posizionamento.
Comprende interventi su:
- Contenuti;
- User experience;
- Coinvolgimento dell’utente;
- Struttura tecnica del sito;
- Link building interna;
- Responsività mobile;
- Codice
Seo Off-Page
I fattori di ottimizzazione esterni al sito web sono molto importanti. La Seo Off-Page non è tutta sotto il nostro controllo, come nel caso di quella On-Page. Quando lavoriamo fuori dal nostro sito web, stiamo lavorando su segnali che vengono mandati ai motori di ricerca dall’esterno, come:
- Link ricevuti da altri siti;
- Menzioni: quando si parla del nostro brand sugli spazi digitali;
- Recensioni;
- Social;
- Scheda Google Business Profile.
Gli obiettivi di una strategia seo
Senza obiettivi la tua strategia è inutile. Devi avere ben chiaro che risultati vuoi ottenere dal tuo sito web: sia in termini di traffico che di conversioni.
Questi obiettivi devono essere:
- Misurabili;
- Specifici;
- Definiti in un arco temporale.
Gli obiettivi seo ti permettono di definire una strategia più chiara e definita e di intervenire in maniera più efficace se non sta performando come vorresti.
Senza traguardi da raggiungere brancoleresti nel buio e butteresti tempo e soldi.
Puoi dividere gli obiettivi per la strategia seo in tre:
- Obiettivi principali: strettamente legati al business plan. Qual è l’obiettivo principale che vuoi raggiungere? Un aumento di fatturato? Definiscilo e definisci l’arco temporale in cui raggiungerlo;
- Obiettivi di performance: obiettivi minori, più piccoli che ti avvicinano agli altri obiettivi. Sono obiettivi più piccoli del principale e richiedono un insieme di azioni ragionate e raggruppate per micro obiettivo da mettere in atto;
- Obiettivi operativi: sono le task quotidiane che ti portano a raggiungere prima gli obiettivi di performance e poi il principale. Micro task tutte sotto il tuo controllo, è un’organizzazione giornaliera del lavoro
Spacchettare gli obiettivi in obiettivi più piccoli ti aiuta a tenere il lavoro sotto controllo e a raggiungere più facilmente l’obiettivo principale.
Analizza e perfeziona la tua strategia seo
Una volta che il sito sarà messo online, o sarà stato revisionato, non ti resta che monitorare le performance e controllare che tutto stia andando secondo i piani.
La SEO è lenta nel dare risultati, quindi i primi mesi potrebbero essere abbastanza frustranti, ma non demordere.
Per fortuna hai molti strumenti di monitoraggio per controllare le performance del tuo sito e intervenire in modo tempestivo è più facile.
Cosa devi analizzare? Dipende dalla tua strategia, sicuramente i fattori più importanti sono:
- Numero degli utenti;
- Percentuale di bounce rate, tasso di rimbalzo;
- Durata di ogni sessione;
- Pagine per sessione;
- Keyword con cui le persone atterrano sul tuo sito.
Se non hai grande esperienza nel monitoraggio, fatti aiutare da qualcuno che si occupi di seo.
Seo strategy: da dove partire se il sito non è online
Se stai pensando di aprire il tuo sito web e vuoi fare tutto per bene, la seo strategy non può mancare.
Sono 2 gli step fondamentali che non puoi saltare:
- Scelta del nome di dominio: puoi usare il tuo brand name, un mix tra il tuo brand name e una keyword di settore, una keyword di settore (questa soluzione non te la consiglio);
- Hai bisogno di scegliere un buon hosting: sull’hosting non puoi risparmiare, è il pezzo di internet in cui risiederà il tuo sito web, influisce direttamente sulle performance di caricamento e di velocità di navigazione;
A cosa non puoi rinunciare per avere un sito performante?
- Il codice: il codice è fondamentale che sia scritto correttamente e che sia ottimizzato. Hai quindi bisogno di uno sviluppatore, un web master o un web designer che si occupi anche di codice;
- Una grafica progettata in ottica SEO: hai bisogno che sia performante, ma anche bella e funzionale per il tuo target. Devi quindi scegliere una persona che si occupi di web design;
- Il sito deve essere responsive: si deve adattare ai device da cui verrà usato, di questo si può occupare il web designer;
- Testi scritti per il target e il tuo business: i testi sono fondamentali se vuoi che le persone navighino il sito. Ogni pagina deve avere uno scopo e un testo ottimizzato. Scegli una persona che si occupi di copywriting o seo-copywriting;
- Una struttura del sito e una navigazione interna che funzionino e siano facili da usare: qui puoi rivolgerti a una persona che si occupa di SEO o a un web master, sviluppatori e altre figure che sappiano costruire bene la navigazione interna del sito.
E la SEO? La seo è fondamentale per un sito web. Avere un sito web senza la seo è come avere la macchina e farla trainare da un cavallo. Partire con una strategia personalizzata dal giorno 1 è molto meglio rispetto a rimettere mano al sito dopo parecchio tempo. Si spendono molti più soldi a ristrutturare che a partire da zero.
Se hai bisogno di una seo strategy personalizzata posso aiutarti io!